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Incardona, Federico; Costa, Alessandro; Leto, Giuseppe; Munari, Kevin; Pareschi, Giovanni; Scuderi, Salvatore; Tosti, Gino

Dear CCI members and User Institutions
We have managed to prevent damage to the OT facilities by the Tenerife fire. Yesterday, Sunday, August 20, at approximately 3:00 p.m., the fire that is devastating Tenerife entered the Teide Observatory through the area that separates us from the Meteorological Observatory. The fire checkpoints that had been deployed in the OT in anticipation of what could happen reacted immediately and although the fire progressed rapidly towards Themis and Stella, between them and the intervention of helicopters it was possible to avoid damage to these research facilities. Then the fire surrounded the observatory on the east and south front, crossing the road that connects us with the meteorological station and moving towards our main entrance around 9:00 p.m. The action throughout the night of the fire services, firefighters and brigades that were reinforced by the Military Emergency Unit and other resources has managed to prevent the fire from damaging our telescopes.
I want to thank all the personnel of the firefighting services for their total dedication, generosity and extreme professionalism that has managed to save our facilities from the fire and, of course, the authorities for their commitment to protect our Observatory, which are a Canarian, national and international research facility.
The fire in Tenerife is not yet under control so we cannot fully exclude any further problems. I will keep you informed on progress with the extinction activities. With the hope that these circumstances do not happen again and that the fire in Tenerife does not cause further damage to our beloved island, we express our solidarity with all Tenerife affected people in these hard times.
all the best
Rafael Rebolo
———————————————————————————————Didascalia immagine sopra: Salvatore Scuderi, Alessandro Tacchini, Giuseppe Malaspina, Marcello Lodi, Fulvio Gianotti, Christine Grivel con il monolite m-ICT collegato al mondo. (Crediti: Giuseppe Malaspina )
Maggio 2022 – In aprile, a Izana a Tenerife (Isole Canarie, Spagna), nel sito astronomico dell’Osservatorio del Teide, è stato raggiunto un importante risultato nel percorso che sta portando all’installazione di ASTRI Mini-Array. Grazie a uno sforzo coordinato di personale di INAF, della Fundacion Galileo Galilei, dell’Osservatorio Temis/CNRS e tramite il supporto di IAC (l’Instituto de Astrofisica de Canarias), è nata la m-ICT, cioè la mini infrastruttura di Information and Communication Technology necessaria per la gestione di ASTRI durante le prime fasi dell’installazione.
Ogni struttura osservativa infatti ha bisogno di un supporto informatico sia per il funzionamento degli strumenti in loco che per il collegamento da remoto. Questo risultato è stato ottenuto anche con la preziosa collaborazione di ditte locali.
Lo sforzo comune ha permesso di passare dagli iniziali schizzi cartacei a un progetto ben codificato e, infine, è stato realizzato questo piccolo monolite un po’ rumoroso che costituisce la m-ICT.
m-ICT è costituita da varie parti: il sistema di controllo dei telescopi, il sistema di acquisizione dei dati, che consente anche l’immagazzinamento provvisorio degli stessi, un sistema di monitoraggio sia dei dati acquisiti che dello stato dei telescopi, la rete che collega i telescopi al sito ma anche il collegamento con il mondo esterno tramite Internet e infine il sistema di caratterizzazione temporale dei dati che deve assegnare a ogni dato acquisito un’etichetta con l’indicazione precisa dell’istante di acquisizione.
Come ricorda Fulvio Gianotti, responsabile ICT On-site al Teide: “m-ICT rappresenta un sistema temporaneo in versione ridotta, adatto a sostenere le prime fasi del programma e in particolare l’installazione dei primi 3 telescopi prima che sia pronta l’ICT definitiva.” La m-ICT è stata installata nei locali dell’Osservatorio Solare Themis del CNRS, destinata a ospitare anche la sala di controllo di ASTRI.
Per i tecnici, lo schema di funzionamento del sistema è descritto in questa figura:

Lo schema dei collegamenti del m-ICT
La nascita di questo piccolo centro dati ha permesso già di creare il primo collegamento in rete di quella che sarà la rete pubblica di ASTRI: astrima.iac.es. Con questa rete sarà possibile controllare l’osservatorio da remoto tramite sofisticate interfacce e trasferire i dati in Italia. Per i più curiosi e i “santommasi” è possibile collegarsi alla rete all’indirizzo: http://www.astrima.iac.es. La m-ICT per ora vi risponderà presentandosi con qualche diapositiva che racconta la sua nascita!
Con la collaborazione di Fulvio Gianotti
ASTRI è un esperimento per raggi gamma dell’INAF in collaborazione con altri enti internazionali (P.I. G. Pareschi) che sta costruendo un Mini-Array di 9 telescopi a Tenerife (Canarie, Spagna – grazie all’ospitalità dell’Instituto de Astrofisica de Canaria, IAC) per l’osservazione del cielo nei raggi gamma da alcuni Tev fino ad alcune centinaia di TeV. I telescopi del Mini-Array sono simili a quelli che verranno costruiti per il sito sud del progetto CTA. Canali social: Facebook ASTRIgamma; Instagram @astrigamma
Una nuova tecnica osservativa per individuare i dettagli più minuti delle sorgenti celesti: dopo lunghe notte di esperimenti l’Interferometria stellare di intensità ha dato i suoi primi risultati.
Con una base di quasi 4 chilometri tra i due telescopi sull’Altopiano di Asiago, Luca Zampieri e collaboratori guardano le stelle più brillanti con strumenti in grado di contare i singoli fotoni e identificarli con un tempo di arrivo dell’ordine di qualche centinaio di picosecondi, cioè un decimiliardesimo di secondo.
La tecnica, se applicata ad ASTRI Mini-Array, potrebbe dare risultati ancora più spettacolari.
Leggete i dettagli sull’articolo pubblicato da Monthly Notices of the Royal Astronomical Society: “Stellar intensity interferometry of Vega in photon counting mode”, di Luca Zampieri, Giampiero Naletto, Aleksandr Burtovoi, Michele Fiori e Cesare Barbieri e sull’approfondimento pubblicato da MediaINAF.

Mappa del piano della galassia sopra 100 TeV fatta da LHAASO. I cerchi indicano sorgenti note.
Per la prima volta il cielo gamma alle energie del PeV (1015 eV) è stato aperto alle osservazioni. L’esperimento cinese Lhaaso (Large High Altitude Air Shower Observatory), dopo quasi un anno di osservazione del cielo, ha trovato 12 acceleratori cosmici nella nostra Galassia. Il fotone record supera la soglia psicologica del PeV (petaelettronvolt = 1015 eV, cioè un biliardo di elettronvolt ~1000 erg), raggiungendo il valore di 1,4 PeV. I primi risultati pubblicati nei giorni scorsi sulla rivista Nature testimoniano in modo clamoroso le potenzialità di questa infrastruttura di ricerca.
“Finora si pensava che solo pochissimi oggetti celesti fossero in grado di emettere radiazione gamma a energie così estreme.” ci spiega Martina Cardillo dell’INAF. “Le sorgenti devono infatti essere in grado di accelerare particelle a energie di 1 PeV (da cui il nome Pevatroni) ovvero energie fino a 100 volte maggiori di quelle raggiungibili dai più potenti acceleratori costruiti dall’uomo. Lhaaso ha invece dimostrato che esse non sono affatto rare.”
L’importanza di trovare questi acceleratori sta nel fatto che sappiamo che lo spettro dei raggi cosmici Galattici si estende almeno fino alle energie del PeV. L’osservazione diretta di sorgenti dove sono presenti tali particelle può quindi aiutare i ricercatori a individuare quali fenomeni astrofisici sono in grado di accelerare particelle in modo così efficiente. I candidati proposti finora sono i resti di supernova, le “pulsar wind nebulae” e le giovani associazioni stellari. E infatti si trovano alcuni di questi oggetti nelle aree di incertezza posizionale delle sorgenti Lhaaso.
L’esperimento Lhaaso è il più importante esperimento per lo studio dei raggi cosmici galattici attualmente in funzione. Può infatti studiare sia le particelle cariche (determinandone la distribuzione in energia, la composizione chimica e l’anisotropia con una risoluzione senza precedenti) che i fotoni provenienti dalle più disparate sorgenti galattiche ed extra-galattiche.
“La rivelazione di una sorprendente emissione gamma all’energia di 1,4 PeV dal Cygnus Cocoon non solo rende sperimentalmente accessibile l’ultima finestra dello spettro elettromagnetico rimasta finora inesplorata, ma dimostra indiscutibilmente l’esistenza dei PeVatroni.” commenta Giuseppe di Sciascio dell’INFN e visiting professor della Chinese Academy of Sciences.
Viene anche messo in crisi il paradigma corrente che vuole i resti di supernova responsabili della produzione e accelerazione della maggior parte dei raggi cosmici galattici. Infatti il Cygnus Cocoon è una superbolla contenente stelle giovani e massicce (stelle di tipo OB2 di recente formazione), probabili sorgenti di raggi cosmici alternative ai resti di supernova.
Queste sorgenti nell’emisfero Nord sono un perfetto obiettivo per le osservazioni dei telescopi Cherenkov del progetto ASTRI che potranno approfondire lo studio di emissione e morfologia e migliorare l’identificazione delle sorgenti PeV. Infatti sia il Mini-Array di ASTRI che il futuro CTA, attualmente in costruzione da parte di una collaborazione internazionale di cui INAF è uno dei partner principali, avranno una migliore risoluzione angolare e permetteranno di distinguere con sicurezza l’oggetto celeste responsabile delle emissioni PeV. Le osservazioni dei prossimi anni consentiranno inoltre di individuare le diverse classi di sorgenti di raggi cosmici in funzione della loro energia.
“Questi risultati sono inoltre molto importanti per la possibile rivelazione di neutrini astrofisici.
Se sono coinvolti i protoni (meccanismi adronici) nella produzione di questi fotoni così energetici, infatti, almeno le tre sorgenti più luminose potrebbero essere alla portata dei rivelatori di neutrini attualmente in funzione o progettati.” conclude Giuseppe di Sciascio.
Articolo scientifico: Ultrahigh-energy photons up to 1.4 petaelectronvolts from 12 γ-ray Galactic sources Cao et al. 2021, Nature
LHAASO (PI Zhen Cao) è uno strumento complesso: a 4410 m di altitudine uno degli strumenti a quota più elevata: la minor quantità di atmosfera permette di vedere “un po’ meglio” il cielo, in particolare in alcune bande energetiche. La sua dimensione (superiore al km^2), la densità di rivelatori per la misura delle diverse componenti secondarie della radiazione cosmica e la sua sensibilità, ne fanno l’indiscusso protagonista per risolvere finalmente i principali problemi ancora aperti nella fisica dei raggi cosmici galattici a più di un secolo dalla scoperta della radiazione.
ASTRI è un esperimento per raggi gamma dell’INAF in collaborazione con altri enti interazionali (P.I. G. Pareschi) che sta costruendo un Mini-Array di 9 telescopi a Tenerife (Canarie, Spagna – grazie all’ospitalità dell’Instituto de Astrofisica de Canaria, IAC) per l’osservazione del cielo nei raggi gamma da alcuni Tev fino ad alcune centinaia di TeV. I telescopi del Mini-Array sono simili a quelli che verranno costruiti per il sito sud del progetto CTA. Canali social: Facebook ASTRIgamma; Instagram @astrigamma
12/10/2020 – Dopo l’improvvisa dipartita di Nichi d’Amico il 16 settembre, che ci ha lasciati tristi e amareggiati, il Governo italiano ha nominato Marco Tavani nuovo Presidente dell’INAF.
Marco, con una carriera di scienziato nel campo dell’astrofisica relativistica, in cui ha ottenuto numerosi risultati degni di nota, è anche il PI della missione AGILE.
A Marco, membro della collaborazione ASTRI, vanno le nostre congratulazioni e il miglior augurio per questo nuovo incarico.
Vai alla pagina dedicata sul sito dell’INAF: Marco Tavani è il nuovo presidente dell’Inaf
15 settembre 2020 – Cari tutti,
l’astronomia perde un ricercatore di grande valore e rigore, l’Italia perde una persona competente, tenace e onesta.
La comunità di ASTRI gli deve un supporto continuo.
“Nichi era il Presidente disponibile con ogni persona. Per questo cosi’ tanti avevano imparato a volergli bene.”
Commenta con dolore Giovanni Pareschi, PI di ASTRI.
Ci stringiamo intorno ai familiari del nostro Presidente consapevoli del vuoto che ha lasciato, per continuare nei nostri progetti con la forza
del suo ricordo.
Marzo 2020 – Cari tutti,
in questo momento cosi’ difficile, cosi’ complicato e incerto, stiamo anche ritrovando un senso di unita’ e di solidarieta’ che ci da’ molta forza. Abbiamo anche sviluppato una maggiore consapevolezza delle nostre capacita’ scientifiche e professionali e, a tutti i livelli, il valore della cultura e della ricerca scientifica e tecnologica ci avvicina.
E’ molto bello che le Universita’ e le Scuole si siano adattate in pochissimo tempo alla nuova situazione, che le lezioni siano riprese e l’impegno di professori e studenti al lavoro da casa sia cosi’ importante. Anche in INAF le ricerche e i vari progetti proseguono regolarmente, adattando le attivita’ alla nuova situazione.
Per ASTRI, dove sono coinvolte tante persone, strutture INAF e Universita’ e altri Istituti dalla Lombardia alla Sicilia, il lavoro prosegue regolarmente e in modo continuo, attraverso tante riunioni in videoconferenza, lavoro dei singoli da casa, scambi di messaggi.
Insieme a Anna Wolter, Giuseppe Fiasconaro e Federico Di Giacomo abbiamo preparato l’immagine che vedete a lato per rappresentare quello che sentiamo e proviamo in questo momento anche dentro ASTRI. Se credete, trasmettete l’immagine attraverso social, come icona del vostro profilo, via mail, o come meglio credete agli altri colleghi e amici.
Nel segno di quanto ha detto il Presidente Conte, restiamo fisicamente distanti oggi ma, dopo avere superato questo periodo di difficoltà’, ci troveremo tutti insieme in una riunione ASTRI e poi intorno al nostro mini-array.
Ciao, Giovanni Pareschi
Didascalia immagine: da sinistra Filippo Zerbi, direttore scientifico dell’INAF; Nicolò D’Amico, presidente INAF; Rafael Rebolo, direttore della IAC, e Ramón García López, ricercatore principale del gruppo Astroparticelle della IAC. Crediti: Alejandra Rueda Morale (IAC).
Firmata il 12 giugno 2019 dal Presidente dell’INAF Prof. Nichi D’Amico e dal Direttore dell’Instituto de Astrofisica de Canarias Prof. Rafael Rebolo Lopez, una memoria per avviare le negoziazioni su base tecnico-programmatica di una installazione dell’ASTRI MINI-Array presso l’Osservatorio del Teide
Clicca qui per andare alla notizia su Media Inaf: “ASTRI: il nuovo apripista degli array di telescopi Cherenkov“
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ASTRI HORN IL PROTOTIPO
Sito osservativo INAF:
OACT, a Serra La Nave (Etna – Sicilia).
ASTRI Project office
INAF Osservatorio Astronomico di Brera,
via E. Bianchi 46, 23807 Merate (LC)